I CADUTI: William Ballot (William) e Melchiorre Jans (Melchio)

Una serie di articoli raccoglie, per ogni partigiano caduto, i documenti e i materiali prodotti dagli alunni nell’ambito del progetto “La Memoria Salvata”.

4_LAPIDE_BALLOT-JANS_TourdHereraLa lapide si trova a Tour D’Hereraz, in comune di Perloz, lungo la strada regionale per Gressoney

William Ballot

MI CHIAMO WILLIAM BALLOT ….. (racconto “in prima persona” utilizzato nell’evento- spettacolo del 22 aprile 2016)

“Mi chiamo William Ballot, sono nato a Parigi il 25 dicembre 1922.
Ero l’unico figlio di Andrea Ballot e Clementina Longis, originari di Lillianes e trasferitisi in Francia in cerca di lavoro. All’età di 4 anni mia madre morì e fui affidato agli zii di Lillianes, che mi crebbero come se fossi loro figlio. Io non tornai più in Francia e di mio papà non si ebbero più notizie.
Nel 1938 arrivò in casa degli zii una nipote di 19 anni, molto abile nei lavori del cucito, Clelia, che fino ad allora aveva abitato a Pas de Calais con la famiglia. Io e Clelia avevamo solo 3 anni di differenza, andavamo molto d’accordo, trascorrevamo tanto tempo insieme e sviluppammo una bella confidenza. Amavo molto cantare, ero di buon carattere.
Nel 1944, come molti altri giovani, decisi di non presentarmi alla chiamata delle armi e nel mese di aprile, entrai a far parte della banda di Bono Badéry. Purtroppo, non ci restai a lungo infatti il 29 giugno 1944 fui ucciso insieme al mio compagno “Melchio” a Tour d’ Héréraz. Dell’assassinio venne informato per primo il parroco di Lillianes che partì verso Tour d’ Héréraz. Clelia lo vide passare e, saputa la notizia, scese con il parroco e mi trovò colpito a morte. Lei e Vera (la sorella di Melchiorre) si occuparono della sepoltura. Lo zio, disperato per la mia fine, non si tagliò più la barba.
Alla fine della guerra fui trasferito nella tomba di famiglia di Clelia, nel cimitero di Lillianes.”

BIOGRAFIA

William Ballot era nato a Parigi il 25 dicembre 1922.
Era l’unico figlio di Andrea Ballot e Clementina Longis, originari di Lillianes e trasferitisi in Francia in cerca di lavoro. All’età di 4 anni sua madre morì e venne affidato agli zii di Lillianes, che lo crebbero come se fosse loro figlio.
FOTOBALLOT WILLIAMWilliam non tornò più in Francia e di suo papà non si ebbero più notizie.
Nel 1938 arrivò in casa degli zii una nipote di 19 anni, molto abile nei lavori del cucito, Clelia, che fino ad allora aveva abitato a Pas de Calais con la famiglia. William e Clelia avevano solo 3 anni di differenza, andavano molto d’accordo, trascorrevano tanto tempo insieme e svilupparono una bella confidenza. William amava molto cantare, era di buon carattere.
Nel 1944, come molti altri giovani, decise di non presentarsi alla chiamata delle armi e nel mese di aprile, entrò a far parte della banda di Bono Badéry. Purtroppo, non ci restò a lungo infatti il 29 giugno 1944 venne ucciso insieme al compagno “Melchio” a Tour d’ Héréraz. Dell’assassinio venne informato per primo il parroco di Lillianes che partì verso Tour d’ Héréraz. Clelia lo vide passare e, saputa la notizia, scese con il parroco e trovò il suo amico colpito a morte. Lei e Vera (la sorella di Melchiorre) si occuparono della sepoltura. Lo zio, disperato per la fine di quel ragazzo, dalla morte di William non si tagliò più la barba.
Alla fine della guerra il giovane fu trasferito nella tomba di famiglia di Clelia, nel cimitero di Lillianes.

Clelia oggi, all’età di 97 anni, ricorda ancora con grande nostalgia il suo William.
BALLOT WILLIAM

TESTO PANNELLO (sintesi biografia)
William Ballot era nato a Parigi il 25 dicembre 1922.
Era l’unico figlio di Andrea Ballot e Clementina Longis, originari di Lillianes e trasferitisi in Francia in cerca di lavoro.
All’età di 4 anni sua madre morì e venne affidato agli zii di Lillianes.
Nel 1944, come molti altri giovani, decise di non presentarsi alla chiamata delle armi e nel mese di aprile, entrò a far parte della banda di Bono Badéry. Purtroppo, non ci restò a lungo infatti il 29 giugno 1944 venne ucciso insieme al compagno “Melchio” a Tour d’ Héréraz.

Melchiorre Jans

MI CHIAMO MELCHIORRE JANS … (racconto “in prima persona” utilizzato nell’evento- spettacolo del 22 aprile 2016)

JANS MELCHIORRE“Mi chiamo Melchiorre Jans, per gli amici Melchio, e sono nato a Lillianes il 6 dicembre 1925. Sono il primogenito di Firmino e Fiorentina Jans e fratello di Ugo e di Vera. La mia famiglia era proprietaria di un negozio di alimentari, di una “ CANTINA-BAR” e di un forno per il pane. Lavoravo con i miei genitori e tutte le settimane mi recavo con il mio cavallo e “il biroccio” al mercato di Ivrea per rifornirmi di farina, riso, zucchero e altro ancora.
A Nedo, il mio cavallo, ero veramente affezionato, mi accompagnava ovunque!
Al mercato non mancavo mai di acquistare una camicia o un paio di scarpe da rivendere agli amici, giovanotti come me, che amavano vestirsi bene per uscire con le ragazze! Avevo una fidanzata, Elia, con la quale pensavo di sposarmi presto.
Dopo l’8 settembre 1943 scelsi di non diventare repubblichino e mi nascosi nei villaggi alti di Lillianes. Un giorno arrivarono i fascisti a cercarmi e mia madre disse loro di non sapere dove mi trovassi. Allora la portarono via. Sulla strada verso Pont-Saint-Martin presero anche mio padre e tutti e due vennero trasferiti alla Torre dei Balivi di Aosta. Decisi allora di raggiungerli e fui arrestato al loro posto. Dopo alcuni giorni fui caricato sul treno che mi avrebbe dovuto condurre prima a Torino e poi in Germania.
Arrivato a Donnas mi buttai dal vagone e fuggii, facendo perdere le mie tracce. Nel giugno 1944 mi unii alla banda di Bono Badéry.
La mia permanenza fra i partigiani durò però solo qualche settimana. Infatti il 29 giugno 1944, nei pressi di Tour d’Héreraz, un gruppo di fascisti mi sorprese con altri partigiani e mi uccise insieme al mio amico William. Fummo portati provvisoriamente nel cimitero del villaggio. Mia sorella Vera si occupò della mia sepoltura e io so che non ha mai potuto dimenticare la maglia che indossavo quel giorno, con i fori delle pallottole che mi hanno ucciso.”

BIOGRAFIA
Melchiorre Jans, per gli amici Melchio, era nato a Lillianes il 6 dicembre 1925. Era il primogenito di Firmino e Fiorentina Jans, fratello di Ugo ( nato nel 1927) e di Vera (nata nel 1930). Melchio era di famiglia contadina ma proprietaria di un alimentari con annessa una “ CANTINA-BAR” e di un forno per il pane. Lavorava con i suoi genitori occupandosi del reperimento delle merci. Infatti, tutte le settimane si recava al mercato di Ivrea per rifornirsi di farina, riso, zucchero, ecc… Aveva una grande passione per i cavalli infatti ne possedeva uno che si chiamava Nedo a cui era veramente affezionato.
FOTO_JANSMELCHIORRE_3Era un grande affarista perché ogni volta che scendeva al mercato non mancava di acquistare una camicia o delle scarpe da rivendere agli amici, giovanotti come lui che amavano vestirsi bene quando uscivano con le ragazze! Aveva una fidanzata, Elia, con la quale pensava di sposarsi presto.
Dopo l’ 8 settembre 1943 arrivò per Melchiorre la lettera di chiamata alle armi, e come tutti i giovani decise di non presentarsi al comando di zona, ma di nascondersi nei villaggi alti di Lillianes.
Un giorno arrivarono i militi fascisti mentre lui si trovava in una frazione vicina al paese, e sua madre riuscì ad avvertirlo di non rientrare a casa dicendo ai fascisti di non sapere dove si trovasse il figlio. Allora i militi la portarono via per trasferirla al carcere di Aosta. Il negozio venne chiuso e gli altri due figli mandati dalle zie. Sulla strada verso Pont-Saint-Martin i fascisti presero anche il padre Firmino e i due coniugi vennero trasferiti alla Torre dei Balivi di Aosta.
FOTO_JANSMELCHIORRE_2Informato dell’ accaduto, Melchio decise di andare ad Aosta dove venne arrestato al posto dei genitori. Dopo un periodo di detenzione, dovendo essere deportato, venne caricato sul treno che l’avrebbe dovuto condurre prima a Torino e poi in Germania. Arrivato a Donnas si buttò dal treno e fuggì facendo perdere le sue tracce.

Dal 9 giugno 1944, a Perloz, si unì alla banda partigiana di Bono Badéry. Di quando in quando tornava a casa per prendere abiti e pane da portare ai compagni di banda. La sua permanenza fra i partigiani durò però pochi giorni. Infatti, il 29 giugno 1944 (non il 30 come indicato dai documenti ufficiali), nei pressi di Tour d’ Héreraz un gruppo di SS lo sorprese con altri partigiani guidati da Badéry. Dopo l’omicidio i fascisti avvertirono prima il parroco di Lillianes e poi i parenti, tra cui la sorella che ricorda la camicia piena di buchi provocati dalle pallottole. Venne provvisoriamente sepolto nel cimitero di Tour d’ Héreraz, ma dopo la guerra fu spostato nella tomba di famiglia a Lillianes.

TESTO PANNELLO (sintesi biografia)
FOTO_JANSMELCHIORRE_1Melchiorre Jans, per gli amici Melchio, era nato a Lillianes il 6 dicembre 1925. Era il primogenito di Firmino e Fiorentina Jans, Dopo l’ 8 settembre 1943 arrivò per Melchiorre la lettera di chiamata alle armi, e come tutti i giovani decise di non presentarsi al comando di zona, ma di nascondersi nei villaggi alti di Lillianes. Un giorno arrivarono i militi fascisti mentre lui si trovava in una frazione vicina al paese, e sua madre riuscì ad avvertirlo di non rientrare a casa dicendo ai fascisti di non sapere dove si trovasse il figlio. Allora i militi la portarono via per trasferirla al carcere di Aosta.
Sulla strada verso Pont-Saint-Martin i fascisti presero anche il padre Firmino e i due coniugi vennero trasferiti alla Torre dei Balivi di Aosta. Informato dell’ accaduto, Melchio decise di andare ad Aosta dove venne arrestato al posto dei genitori. Dopo un periodo di detenzione, dovendo essere deportato, venne caricato sul treno che l’avrebbe dovuto condurre prima a Torino e poi in Germania. Arrivato a Donnas si buttò dal treno e fuggì facendo perdere le sue tracce. Dal 9 giugno 1944, a Perloz, si unì alla banda partigiana di Bono Badéry.La sua permanenza fra i partigiani durò però pochi giorni. Infatti, il 29 giugno 1944 (non il 30 come indicato dai documenti ufficiali), nei pressi di Tour d’ Héreraz un gruppo di SS lo sorprese con altri partigiani guidati da Badéry e lo uccise.

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