I CADUTI: Libero Neyvoz (Nane)

Una serie di articoli raccoglie, per ogni partigiano caduto, i documenti e i materiali prodotti dagli alunni nell’ambito del progetto “La Memoria Salvata”.

5_LAPIDE_NEYVOZ_lillianesLa lapide si trova a Lillianes, lungo la strada per Gressoney, poco oltre l’abitato.

MI CHIAMO LIBERO NEYVOZ ….. (racconto “in prima persona” utilizzato nell’evento- spettacolo del 22 aprile 2016)

“Mi chiamo Libero Neyvoz. Sono nato la vigilia di Natale del 1925 a Pont-Saint-Martin. Vivevo nella prima casa a sinistra sulla strada che porta a Perloz, la casa detta ‘Palazzo reale’ perché una volta vi aveva pernottato la regina Margherita durante il viaggio verso Gressoney.
Ho un fratello più piccolo, Remo, con cui passavo i pomeriggi spensierati a giocare.
All’età di 19 anni, il 28 giugno del ’44, mi aggregai come partigiano alla brigata Lys.
Purtroppo il mio contributo alla lotta per la liberazione non durò a lungo: neanche un mese dopo, il 25 luglio del 1944, durante la battaglia del Lys, caddi, a Lillianes, per mano dei nazifascisti, che colpendomi alla schiena mi tolsero la vita. Quella battaglia era stata programmata in anticipo, volevamo occupare e liberare la Valle del Lys. Ma qualcosa andò storto: altri quattordici partigiani persero la vita in quegli scontri.
Io, dopo essere stato colpito, caddi con la faccia in una roggia. Ma i nemici non si accontentarono: mi spararono ancora un colpo in un occhio. I nazifascisti, poi, mi posero due pietre sulla schiena perché non potessi muovermi: morii affogato.
Il mio corpo venne lasciato lì, in quella posizione, per quattro giorni. Nessuno poteva avvicinarsi per coprire il mio corpo con un telo o men che meno per portarmi via. Così i nazifascisti volevano mostrare di cosa erano capaci contro chi si metteva contro di loro.
Dopo qualche giorno, finalmente, alcune donne pietose riuscirono a recuperare il mio corpo, ad avvolgerlo in un telo che avevano tenuto celato sotto i vestiti e a portarlo via, caricandolo su un carretto, nascosto sotto un po’ di fieno. Riuscirono anche ad avvisare mia mamma e mio fratello (mio papà era già mancato da qualche anno).
Fui seppellito a Lillianes, dopo una veloce benedizione e alla presenza di pochissime persone, di nascosto dai nazifascisti. Ma, a guerra finita, la mia salma fu riesumata e, dopo un funerale in pompa magna, il mio corpo venne sepolto nel cimitero di Pont-Saint-Martin.
AAA Ncon testiE’ lì che mio fratello Remo, quando torna a Ponte dalla Francia, dove è emigrato, si ricorda sempre di portare un fiore.
Ecco, questa è la mia storia. La storia di un uomo fiero di aver combattuto per la sua patria.

BIOGRAFIA

Libero Neyvoz nacque a Pont-Saint-Martin il 24 dicembre 1925 da Cirillo Augusto e Maria Teresa Torreano. Era il primogenito di due fratelli. Abitava nella prima casa a sinistra sulla strada che da Ponte porta a Perloz, la casa detta ‘Palazzo reale’ perché una volta vi aveva pernottato la regina Margherita in una sosta lungo il viaggio per Gressoney.
Il 26 giugno 1944, all’età di 19 anni, come molti coetanei della sua zona, si arruolò partigiano nella III Brigata Lys, con il nome di battaglia Nane. Ma non vi rimase a lungo: il 25 luglio 1944, durante la battaglia del Lys, cadde a Lillianes per mano dei nazifascisti, colpito alla schiena. Il suo corpo venne abbandonato per tre o quattro giorni con la testa in una roggia e due massi sulla schiena perché non si spostasse, a dimostrazione di cosa erano capaci i nazifascisti nei confronti di chi si metteva contro di loro.
In seguito, alcune pie donne riuscirono a recuperare il corpo e a caricarlo su un carretto, nascosto sotto un po’ di fieno, per seppellirlo nel cimitero di Lillianes, dopo un veloce rito funebre cui poterono partecipare la mamma, già vedova, il fratello e poche altre persone. A guerra finita, la salma fu riesumata, venne celebrato un funerale ufficiale alla presenza dei rappresentanti politici e Libero Neyvoz fu sepolto nel cimitero di Pont-Saint-Martin.

TESTO PANNELLO (sintesi biografia)
Libero Neyvoz nacque a Pont-Saint-Martin il 24 dicembre 1925 da Cirillo Augusto e Maria Teresa Torreano. Era il primogenito di due fratelli. Abitava nella prima casa a sinistra sulla strada che da Ponte porta a Perloz, la casa detta ‘Palazzo reale’ perché una volta vi aveva pernottato la regina Margherita in una sosta lungo il viaggio per Gressoney.
Il 26 giugno 1944, all’età di 19 anni, come molti coetanei della sua zona, si arruolò partigiano nella III Brigata Lys, con il nome di battaglia Lampo. Ma non vi rimase a lungo: il 25 luglio 1944, durante la battaglia del Lys, cadde a Lillianes per mano dei nazifascisti, colpito alla schiena. Il suo corpo venne abbandonato per tre o quattro giorni con la testa in una roggia e due massi sulla schiena perché non si spostasse, a dimostrazione di cosa erano capaci i nazifascisti nei confronti di chi si metteva contro di loro.
In seguito, alcune pie donne riuscirono a recuperare il corpo e a caricarlo su un carretto, nascosto sotto un po’ di fieno, per seppellirlo nel cimitero di Lillianes, dopo un veloce rito funebre cui poterono partecipare la mamma, già vedova, il fratello e poche altre persone. A guerra finita, la salma fu riesumata, venne celebrato un funerale ufficiale alla presenza dei rappresentanti politici e Libero Neyvoz fu sepolto nel cimitero di Pont-Saint-Martin.

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